Quando l’artista nord-irlandese pubblica questo album è il 1978 e ha già alle spalle un decennio abbondante di buona musica, costruita soprattutto attorno ai suoni del rythm and blues. Wavelenght (lunghezza d’onda) è un singolo che dà il nome a un album che ridà energia e slancio a George Ivan Morrison (Belfast, 1945) anche sul versante commerciale. Ma non troppo. Wavelength è la prova che un fuoriclasse riesce a esserlo anche dopo tantissimi capolavori. Morrison ha saputo interpretare la musica nera: forse perché non si è mai dimenticato di quel luogo comune secondo il quale gli irlandesi siano considerati i “neri” delle isole britanniche. Wavelength nasce soprattutto negli Stati Uniti, ed è infatti negli Usa che ottiene un successo, arrivando ai confini del ventesimo posto. Di religione protestante e figlio di genitori amanti del jazz, Morrison scrive e canta e suona chitarra, sax e armonica. Nella sua storia è stata straordinaria l’uscita dai blocchi: la leggendaria Gloria incisa con il gruppo dei Them, rifatta dai grandi del rock, dai Doors a Hendrix dai Grateful Dead ai Rem.
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A sette anni dall’ultima sua pubblicazione “The Traveller”, Baaba Maal ritorna con “Being”, un disco ritmicamente potente e liricamente premuroso, una delle uscite più emozionanti della sua lunga discografia. A 70 anni Maal sembra un Leggi tutto…
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