Dopo l’ennesimo ascolto di Emmaar, il parallelo con Tassili, ultimo lavoro uscito nel 2011, è inevitabile. Il gruppo maliano che ha fatto, e continua a far conoscere la cultura tuareg in giro per il mondo, con questo disco, non si discosta di molto dal suo predecessore. Due sono soprattutto gli elementi in comune: deserto e messaggio. Il primo è stato registrato nel deserto algerino, Emmar invece, in quello nord americano del Joshua tree. Il messaggio: la musica come strumento di ribellione.

Il suono invece, pur restando nell’”area” del blues rurale, una delle massime espressioni della musica afro-americana, è leggermente più elettrico, a differenza di Tassili, più acustico. Titolari di un nuovo genere musicale chiamato Tishoumaren, ovvero la musica degli ishumar: ishumar, che significa disoccupato, si riferisce alla generazione di giovani esuli touareg che hanno abbandonato il loro territorio prostrati dalla siccità e dalla repressione delle autorità. I Tinariwen hanno combinato le forme musicali tradizionali touareg e del Mali con una moderna sensibilità ribelle e radicale: strumenti tradizionali come il liuto teherdent ed il flauto utilizzato dai pastori sono stati abbandonati in cambio di chitarra elettrica, basso e batteria, mantenendo però il tradizionale violino ad una corda del Mali.

Chi ha aprezzato Tassili non rimarrà deluso da questo ultimo lavoro, ma, ad onor del vero, non rimarrà neanche particolarmente colpito visto che la “colonna sonora” è rimasta in linea di massima pressoché la stessa, è solo leggermente più “elettrico” ed è stato probabilmente l’ambiente “deserto” a far questa differenza.

via | http://artesuono.blogspot.it

Categorie: blogmusica

0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar