Uno sguardo alle origini della parola “politica” per ricordarsi quali ideali meravigliosi significhi.
Se cerchiamo in un qualsiasi motore di ricerca il significato della parola “politica”, la frase che più troveremo accomunata molto sinteticamente, sarà “bene comune”.
Etimologicamente la lingua antica che dobbiamo ringraziare è senza dubbio il greco antico, la civiltà ellenica e, in particolare, la parola “polis“.
Questo sostantivo è tra i più ricchi di significati all’interno del lessico greco e quello che purtroppo crea più problemi d’interpretazione e traduzione in quanto muta completamente accezione a seconda del contesto nel quale si trova.
Il suo significato passa con disinvoltura da “città” a “città fortificata”, a “regione”, “cittadinanza”, “città a regime democratico”, “repubblica”, “condizione di cittadino”, “abitanti”, eccetera.
Nella civiltà ellenica, in particolare ad Atene, la ”polis” era fondamentale non solo dal punto di vista politico, sociale ed economico, ma anche, e soprattutto, sotto il profilo psicologico ed etico-morale.
Cosa significava “polis” per un Greco? Essere un “polites” cioè un cittadino, nel pieno dei suoi diritti e doveri, indipendentemente dagli avi che lo hanno preceduto, che ha la facoltà di prendere parte alle decisioni comuni, proponendo, attraverso la libertà di parola, quello che ritiene sia il consiglio migliore per la comunità.
Il “polites” si sente coinvolto nella gestione della vita della sua città in prima persona: soffre, ama, combatte con ardore per i suoi concittadini quasi fossero membri della sua stessa famiglia. La meta finale della politica era infatti conseguire “il vivere bene”. È proprio questa la qualità che si riconosce ancora oggi ai greci: essi sperimentarono molto raramente quel conflitto fra società ed individuo che è causato dalla distanza fra chi è al potere e chi è sottomesso, ed è palese come gli interessi dell’individuo coincidessero con quelli della comunità. Ognuno trovava la propria realizzazione nella partecipazione alla vita collettiva e nella costruzione del “bene comune”.
Meditiamo gente, meditiamo.
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