Dopo il post sul ricordo dei rumori, viene questo sugli odori.
Il primo che viene alla mente è l’odore del caffè che, ancor mezzo assonnato alla mattina, riempiva la cucina. Poco dopo, avviandomi a scuola, immancabilmente entravo nel panificio per la merendina quotidiana e qui “l’apoteosi”, un vortice di profumi: pane misto a dolci, inebriava il mio “se” e il mio “soma”. Sarei rimasto ogni mattina lì, per sempre in quel panificio. Avrei voluto fare il panettiere a vita!
Anche le persone che ho incontrato nella mia vita le ricordo per l’odore, dei loro vestiti e per il profumo che indossavano.
Impressionante è il ricordo dei primi giorni di scuola, il meraviglioso odore della pelle della “cartella”, dell’astuccio e di tutta la cancelleria.
Altri ricordi mi portano inevitabilmente agli odori del cibo, il brodo di gallina domenicale solo per fare un esempio e soprattutto quello ancor presente del vino.
Ogni “odore” è importante per noi in quanto fa da separatore “positivo” e “negativo” del nostro bagaglio sensitivo personale. Gli odori inevitabilmente che lo vogliamo o no, ci accompagnano in tutta la nostra vita.
Gli odori famigliari, dell’ambiente in cui lavoriamo, delle situazioni che frequentiamo, aiutano il nostro ricordo in maniera determinante.
Ciascuno di noi può raccontare i propri odori e quindi vi chiedo di provare per un istante a risentire gli odori dell’infanzia… cosa sentite?
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Bisogna
Non è facile invecchiare con garbo. Bisogna accertarsi della nuova carne, di nuova pelle, di nuovi solchi, di nuovi nei. Bisogna lasciarla andare via, la giovinezza, senza mortificarla in una nuova età che non le Leggi tutto…
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